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Archivi 06/2018

"Spiagge" piano del Governo contro gli abusivi - da valvasev

spiagge piano del governo Pronta la direttiva Salvini. Fondi Ue per pagare i controlli sugli ambulanti. Multe a chi compra

ROMA. «Pacchia finita per i vu cumprà tra gli ombrelloni». Dopo il braccio di ferro vinto con il divieto di attraccare nei nostri porti per le navi Ong che trasportano migranti, Matteo Salvini sfodera ora l’ascia di guerra contro venditori ambulanti e produttori di articoli contraffatti.

«Stop all’invasione dei vu cumprà sulle spiagge - ha dichiarato il ministro all’assemblea nazionale della Confesercenti -, ma anche stop alla fabbricazione e diffusione di falsi prodotti griffati».

La direttiva ministeriale “Spiagge sicure”, destinata alle prefetture, sarà pronta a fine mese e lo staff del Viminale sta definendo le linee guida volute dal ministro dell’Interno e vicepremier.

Al centro del progetto c’è il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e la polizia municipale delle zone balneari. E proprio per andare incontro alle esigenze dei sindaci, che avrebbero difficoltà ad attingere dalle casse comunali per potenziare gli organici dei vigili urbani, Salvini pensa di ricorrere ai fondi europei della legalità. Una possibilità tutta da verificare visto che nessun paese Ue attinge ai quei fondi per pagare gli straordinari delle forze dell’ordine. Nell’attesa sono previsti turni a rotazione ed eventuali spostamenti temporanei del personale nelle zone più critiche.

Il leader leghista non è rimasto insensibile al grido d’allarme di Confesercenti che ha denunciato un giro di affari di 22 miliardi di euro nell’abusivismo dei settori commercio e turismo. Con un danno enorme non solo per le imprese che operano nella legalità, ma anche per lo Stato che perde un gettito fiscale e contributivo di 11,5 miliardi di euro. Solo la vendita di abbigliamento, borse e calzature taroccate ammonta a 3,3 miliardi di euro, mentre 2,3 miliardi sono i guadagni di esercizi ricettivi illeciti.

Per questo il titolare del Viminale punta non solo a presidiare i litorali italiani dall’assalto dei venditori ambulanti abusivi, ma anche a monitorare chi affitta loro alloggi e magazzini per la merce. A polizia, carabinieri, ma soprattutto guardia di finanza, il compito di prevenire e reprimere la filiera della contraffazione: dalla produzione allo stoccaggio allo smercio al dettaglio tra lettini e ombrelloni, fino all’occupazione di case messe a disposizione da persone compiacenti.

Rischio contraffazione. Per quanto concerne la fase produttiva di abiti, borse, e altri oggetti taroccati, la vigilanza sarà approfondita in quelle province, come Napoli e Prato, dove la contraffazione è un must. L’allarme della contraffazione è peraltro confermato dalle Fiamme gialle che da gennaio 2017 a maggio 2016 hanno eseguito 15.600 interventi, di cui il 52% sul comparto della contraffazione e il restante 48% sulla tutela del made in Italy, della sicurezza prodotti e della pirateria audiovisiva.

Sono state denunciate 10.486 persone e sequestrati 264,6 milioni di prodotti illegali, quasi 71 milioni e 500mila articoli solo per quanto concerne abiti, borse, scarpe e accessori. L’iniziativa «Spiagge sicure» si profila con una connotazione nuova e più incalzante rispetto a quella degli anni passati - l’esordio risale al 2014 con l’allora ministro Alfano - e che hanno come fulcro un’accelerazione sul ruolo della polizia municipale. Il modello a cui guarda il ministro dell’Interno è targato centrosinistra, perché riguarda le spiagge di Cervia e Milano Marittima, in riviera romagnola, che nulla hanno a che spartire col Carroccio.

Lo scorso anno, Salvini, che ogni anno si concede lì una settimana di ferie con il figlio, le aveva elogiate via Twitter, complimenti ribaditi all’assemblea Confesercenti. Ad attirare l’attenzione del vicepremier c’è il salto di qualità registrato lungo le spiagge di Cervia dove, grazie alla collaborazione tra la Prefettura di Ravenna, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria e la cooperativa bagnini, si sono sensibilizzati i turisti per evitare che comprando possano alimentare l’illegalità.

Multe, quindi, non solo a chi acquista capi falsi, ma anche a chi paga per ottenere un massaggio o un tatuaggio in spiaggia.

E sanzioni pure per chi affitta le case dormitorio ai venditori ambulanti non comunitari.

FONTE: MessaggeroVeneto - 24 Giugno 2018


Pubblicato il 25/06/2018 @ 04:13  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina

Sgominata la banda che faceva razzia di pannelli solari - da valvasev

razzia-di-pannelli-solari LATISANA. Quindici marocchini sono stati arrestati e altri 13 denunciati a piede libero dai carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile di Latisana: sono responsabili di una serie di furti (sei nell’arco di meno di un mese, tra febbraio e marzo 2017) messi a segno nei parchi fotovoltaici del Friuli e in particolare a Palazzolo dello Stella, Morsano, Precenicco, Basiliano, Valvasone e Bagnaria Arsa. Un’organizzazione articolata, che probabilmente ha colpito anche in altre parti d’Italia: la gang schierava in ogni occasione almeno sette-otto elementi, che agivano secondo un canovaccio consolidato.

La banda, che rivendeva i pannelli in Marocco a un terzo del loro valore di mercato dopo averli imbarcati su navi in partenza dai porti spagnoli e francesi, operava sempre di notte, per evitare che i sistemi di rilevamento evidenziassero l’anomalia nella distribuzione dell’energia: dopo un primo sopralluogo, i componenti del sodalizio criminale tornavano sul luogo del blitz per svitare i bulloni e facilitare poi l’operazione di rimozione dei moduli, che avveniva generalmente la notte successiva.

I pannelli venivano caricati su furgoni di medie dimensioni, che i malviventi riempivano pure con mobili ed elettrodomestici, con l’obiettivo di nascondere i moduli e dribblare eventuali controlli. Sono complessivamente 2.200 i moduli rubati dai parchi fotovoltaici delle province di Udine e Pordenone, per un valore complessivo di 600 mila euro; i danni causati agli impianti si aggirano sui 400 mila euro. Cinque marocchini erano stati arrestati in flagrante mentre asportavano i pannelli dal campo fotovoltaico di Bagnaria Arsa, nella notte tra il 16 e il 17 marzo di un anno fa. Altri dieci sono arrestati (sei sono in carcere, quattro ai domiciliari), tra le province di Forlì-Cesena, Savona, Modena, Monza-Brianza, Verona, Mantova, Perugia, Salerno, Napoli e Potenza. Sono stati sequestrati quattro furgoni e due autovetture, utilizzate nel corso dei blitz. I carabinieri di Latisana, guidati dal maggiore Filippo Sautto, hanno inoltre recuperato 800 pannelli.

FONTE: MessaggeroVeneto - 18 Giugno 2018
LEGGI anche: MessaggeroVeneto - 16 Giugno 2018


Pubblicato il 20/06/2018 @ 00:00  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina

Lignano il sindaco sul lungomare: «Ecco cosa c’è da rifare» - da valvasev

sindaco-sul-lungomare-ecco-cosa-c-e-da-rifare Chiuso il cantiere, ora si fa il punto sui lavori di riqualificazione della via. Fanotto: Bisogna ancora completare l’intervento, si aspetti prima di giudicarlo

LIGNANO. «Fontane come queste si trovano nelle più importanti città del mondo. Sono concepite come un gioco, con un’interazione diretta con le persone». Il nostro viaggio sul nuovo lungomare Trieste inizia da qui. Dalla nuova fontana realizzata sulla piazza fronte Terrazza a Mare. Che mette in risalto subito la nuova concezione della via simbolo della località: la modernità inserita nel rispetto della sua storia. Un’opera da completare con nuove luci a led e un sistema di alternanza dei getti dell’acqua. Come ce ne sono altre lungo i due chilometri di strada. «Perché questa è solo la prima fase della riqualificazione – precisa il sindaco Luca Fanotto –, l’opera riprenderà a ottobre e invito tutti ad avere pazienza per poterla giudicare complessivamente». L’invito è diretto a chi - in primis l’opposizione - ha criticato i lavori. Portando il caso nell’ultimo consiglio comunale in cui il sindaco ha ammesso che, con la riapertura del cantiere in autunno, ci saranno parti da rifare.

Lo incontriamo con il direttore dei lavori Samuele Gialuz. «La pavimentazione della piazza – spiegano – è venuta bene e dovremmo solo completare degli elementi di arredo urbano con un nuovo sistema di illuminazione». Quella che è da rifare, invece, è la pavimentazione a rombi della via. «Non è venuta come si voleva – afferma Gialuz –. L’obiettivo era ricreare il disegno a rombi della pavimentazione storica realizzata nel 1936. Purtroppo, per una serie di problemi tecnici, non siamo riusciti a far emergere i rombi in maniera omogenea come richiesto dalla Soprintendenza. Si procederà con un lavaggio apposito per far emergere la rete a rombi e, se non dovesse funzionare, l’area interessata che è limitata a circa 800 metri quadrati, sarà demolita e rifatta. Questa è sicuramente una criticità da risolvere».

Percorriamo il lungomare. Un cantiere complesso - sopratutto per le lavorazioni delle reti tecnologiche sotto la strada innalzata di livello - con al lavoro fino a 88 maestranze in una sola giornata e forniture in alcuni casi arrivate in ritardo. I tempi si sono così prolungati fino a giugno con le relative proteste. Sono stati commessi degli errori, ma «rimediabili» si assicura. Come sul muretto di conterminazione demaniale la cui parte superiore si sta già a sgretolando. «Questo è accaduto perché la lavorazione – dichiara Gialuz – è stata realizzata a una temperatura non corretta e per questo sarà rifatta e inoltre saranno installate delle luci che renderanno il lungomare molto suggestivo di sera. Purtroppo, avendo dovuto correre per chiudere il cantiere certe finiture non sono venute alla perfezione».

Arriviamo alla nuova piazza di fronte all’ufficio 19. «Quella che è cambiata – continua – è la concezione stessa del lungomare. Dal prossimo anno l’amministrazione vuole introdurre il limite dei 20 chilometri orari, in questo modo gli utenti deboli avranno la precedenza sui veicoli. Il nostro progetto di riqualificazione è stato segnalato dall’Università di Firenze a livello europeo». Dunque, a ottobre si riparte con il completamento dell’arredo urbano, la sistemazione degli attraversamenti con l’eliminazione del dislivello. Il cantiere il prossimo anno sarà concentrato nella parte centrale mentre nelle altre, già oggetto di lavori, ci saranno dei cantieri piccoli e temporanei.

«Nel complesso esprimo un giudizio positivo – conclude il sindaco –. I lavori sono stati condotti con professionalità e rispecchiano scelte fatte in termini progettuali con un maggior sviluppo della mobilità lenta e il mantenimento delle alberature. Purtroppo quando si affronta un cantiere così complesso può accadere che i tempi si allunghino e di questo mi scuso». Per l’estate 2019 avremo un lungomare finito? «Sì con dei lavori di riqualificazione anche di alcuni uffici spiaggia».

FONTE: MessaggeroVeneto - 18 Giugno 2018


Pubblicato il 19/06/2018 @ 22:38  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina
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