A.N.C. sezione di Lignano Sabbiadoro (UD)

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BLITZ dei carabinieri nei centri massaggi (Interventi-operazioni compagnia CC.)

centro massaggio cinese Rischiano la sospensione 5 attività gestite da cinesi. Identificate 25 ragazze e due non erano in regola con il soggiorno

Raffica di controlli dei carabinieri nei centri massaggi gestiti da cittadini cinesi in provincia di Udine: da Codroipo a Tricesimo, da Pradamano a Fagagna, ma anche a Latisana, Manzano, Fiumicello, Palmanova e Cervignano. Le verifiche hanno impegnano numerosi militari del Comando provinciale di Udine dalla prima serata di venerdì e fino a notte fonda.

Gli esiti degli accertamenti condotti in tredici centri massaggi verranno resi noti nei prossimi giorni, in quanto tutta la documentazione acquisita deve essere valutata, in primis dal personale del Nucleo ispettorato del lavoro dell’Arma. Dalle prime verifiche, comunque, sono già emerse irregolarità che potrebbero anche portare alla sospensione di più di una di queste attività, come era già avvenuto qualche settimana fa. Quelle a rischio sono cinque.

In tutto gli uomini del Reparto operativo udinese (che hanno lavorato insieme ai colleghi delle Compagnia di Udine, Palmanova e Latisana e agli esperti del Nucleo ispettorato del lavoro e del Nucleo antisofisticazioni e sanità) hanno controllato venticinque ragazze di nazionalità cinese e due di loro non sono risultate in regola con il permesso di soggiorno. Su entrambe saranno condotti ulteriori accertamenti, anche perché non avevano documenti e, dai primi riscontri, è emerso che una di loro sarebbe già stata espulsa tre anni fa dalla questura di Firenze.

Un’operazione analoga era stata condotta anche all’inizio di agosto a Udine e nell’hinterland e aveva avuto come conseguenza immediata la temporanea chiusura (si tratta di un provvedimento amministrativo) di tre centri massaggi nei quali erano state utilizzate lavoratrici in nero. In quell'occasione, a ognuno degli esercizi era stata notificata una multa di 7 mila euro per la violazione dell'articolo 14 del decreto legislativo 81 del 2009 (articolo 14 “Disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare” del Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro). Una volta pagata la sanzione e regolarizzata la posizione delle massaggiatrici i gestori avevano poi potuto riaprire di nuovo al pubblico.

Le verifiche nei centri massaggi presenti in tutta la provincia vengono dunque effettuate dai carabinieri in più fasi e in accordo con la Procura della Repubblica. I controlli cominciati venerdì sera, così come quelli fatti una ventina di giorni fa, rappresentano la prosecuzione di un’attività d’indagine finalizzata al contrasto dello sfruttamento della prostituzione e dell’impiego irregolare di manodopera.

Sull’argomento, già a inizio agosto, era intervenuta la categoria delle estetiste del gruppo di Confartigianato: «All'inizio, con il proliferare di queste attività, c’era stata un po’ di confusione – avevano spiegato –, ora invece viaggiamo su due binari paralleli. Chi si rivolge ai nostri centri sa benissimo cosa trova, quale è l’offerta. E non è di certo il cliente che, invece, entra dai cinesi. Noi siamo figure riconosciute e sempre presenti sul mercato. Garantiamo affidabilità e cura della persona. Abbiamo servizi certificati. E soprattutto – avevano sottolineato – non facciamo una pubblicità fuorviante. Chi si rivolge a quei locali forse cerca altro». Un rappresentante della categoria dei fisioterapisti aveva fatto notare, infine, che: «Chi si presenta in quei centri sbaglia se pensa di risolvere i propri problemi posturali e sanitari. Non c’è una risposta a queste problematiche».

FONTE: MessaggeroVeneto - 28 Agosto 2016